IL COMPITO PARTICOLARE DEL CONSIGLIO PASTORALE

Articoli Consiglio pastorale Notes

COMPITO PARTICOLARE DEL CONSIGLIO PASTORALE E’
DISCERNERE E CONSIGLIARE.
Di fronte alla complessità della vita odierna, una comunità cristiana, attraverso gli organismi di comunione, si rafforza nella capacità di discernere, di orientare, di progettare, di verificare la vita pastorale della propria comunità.
Tradizionalmente questo compito si attua, in questi organismi, nella forma del «consigliare». Potrebbe sembrare poca cosa e limitante rispetto ad altri luoghi dove invece si vota e si decide secondo il criterio della maggioranza e minoranza. In realtà nella comunità cristiana non è questione di maggioranza o di minoranza, di vincere o di perdere, ma di capire quello che il Signore vuole da noi perché è Lui il protagonista e il pastore che vogliamo ascoltare e seguire.
Il consiglio è uno dei sette doni dello Spirito Santo che il cristiano riceve nel battesimo e nella cresima. Questi doni «completano e portano alla perfezione le virtù di coloro che li ricevono e rendono i fedeli docili ad obbedire con prontezza alle ispirazioni divine» (CCC, n. 1831).
Il consiglio accompagna così il credente maturo a mettersi in ascolto del Signore, a ragionare secondo i criteri della fede e alla luce del vangelo per proporre orientamenti e scelte evangeliche.
Per poter esercitare bene il compito di consigliare è importante che ci sia in ciascuno uno spirito di autentica sinodalità, ossia la capacità di camminare insieme e di cercare il bene più grande affinché il Vangelo sia annunciato a tutti.
Finalità [consigliare] e metodo [discernimento comunitario] Il CPP è il primo e principale luogo dove la comunità cristiana, per vivere e comunicare il Vangelo, attua il “discernimento comunitario”, perché la Chiesa «è inserita nel tempo che scorre dalla Pentecoste alla Parusia, e, attenta al “segni dei tempi”, deve annunciare e offrire il Vangelo della salvezza agli uomini del proprio tempo» (vedi lo Statuto del Consiglio pastorale parrocchiale, p. 23). È fondamentale prendere consapevolezza di questi aspetti del CPP. Si tratta della condizione per la sua riuscita o il suo fallimento. Occorre evitare il rischio di pensare e impostare il CPP con criteri esclusivamente sociologici. Esso va, invece, collocato sempre più nella prospettiva dell’ecclesiologia di
comunione, curando la scelta delle persone, il metodo di lavoro, i passaggi
procedurali e i contenuti/temi da affrontare. Il CPP, attraverso il metodo del “discernimento comunitario”, svolge il suo compito di “consigliare” la comunità e chi la presiede (parroco).