Sabato 26 Novembre 2016 – giornata nazionale della colletta alimentare

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Sabato 26 Novembre 2016 – giornata nazionale della colletta alimentare

La giornata del ringraziamento ci stimola a ripensare il nostro essere creature di fronte al Creatore, ci fa sentire dono del Donatore, ci fa sentire dentro al creato come creature che ringraziano per ciò che il creatore continua a donare. Domenica 13 Novembre la chiesa ci invita a dire GRAZIE al Signore in particolare per i frutti della terra, non vista soltanto sotto l’aspetto ecologico ma come “sorella terra” che, donandoci i suoi frutti, ci alimenta e ci sostiene.
Potremmo dire che in questa visione la terra è un “sacramento” di Dio, cioè un segno che Dio creatore ci ha donato per arrivare Lui e a Lui rivolgerci . Già dall’anno scorso questa giornata è diventataun’opportunità per esprimere il nostro grazie a Dio, guardando ai nostri fratelli. Infatti in chiesa è stato esposto un raccoglitore dove chiunque voleva poteva portare i frutti della terra. E tutto questo l’abbiamo condiviso con coloro che chiedono un “pasto caldo” alle cucine economiche popolari di Padova. Questa è una giornata dove diciamo grazie a Dio aiutando gli altri, ringraziando Dio con la preghiera e vedendo Dio negli altri, anche se a volte ne sentiamo la fatica. Per questo domenica 13 novembre siamo chiamati a offrire la nostra generosità, portando i frutti della terra.

La giornata della colletta alimentare,invece, parte dal guardare le persone nel loro stato di difficoltà. Nasce infatti da chi avendo occhi buoni, vede l’altro che non ce la fa, e senza chiedersi sempre perché non ce la fa, lo aiuta, senza se e senza ma. Questa giornata prende inizio vent’anni fa quando si inizia a vedere la fame concreta di chi non mangia, e mossi da uno spirito che non è solo cristiano, ma anzitutto umano smuove in noi quella compassione al punto tale che quando andiamo a fare la spesa, nel carrello ci poniamo anche qualche cosa per chi aspettandoci all’esterno del supermercato si fa interprete dei bisogni di chi molte volte non ha occhi pervedere.
Due appuntamenti che diventano due occasioni : la prima per guardare in alto e la seconda per guardare l’altro.

Don Francesco