LE NOSTRE SUORE CI LASCIANO

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LE NOSTRE SUORE CI LASCIANO

Sto rientrando in canonica alle 12,20 di martedì 3 gennaio 2017, portando con me la decisione, appena comunicatami nella nostra scuola materna dalla Madre provinciale assieme ad una sua consigliera alla presenza delle nostre tre care suore: la decisione è il ritiro delle suore entro la fine di giugno. Questa comunicazione è avvenuta all’interno di un dialogo di oltre un’ora in cui riflettevamo insieme su questa nostra realtà parrocchiale e della presenza delle nostre suore al suo interno. Ora sto preparando il foglietto parrocchiale per la prossima settimana e sento il desiderio di condividere “ a caldo “ alcune mie suggestioni.

La prima reazione che mi viene da esprimere è di sorpresa: non me l’aspettavo neanche lontanamente sino a quando a Febbraio 2016 nel pellegrinaggio giubilare in cattedrale, precisamente in sacrestia, salutandolo, il vescovo mi anticipava che ci sarebbero state ritirate le suore. L’otto di aprile 2016 ricevo in canonica le responsabili delle nostre suore, che mi comunicano la decisione di ritirare le suore entro maggio 2016. Nasce da quel colloquio, dove manifesto le mie resistenze, la decisone di procrastinare la scelta; e così avvenne. A dicembre richiamo la superiora provinciale, per sondare le intenzioni, e dalla telefonata mi sembra di capire che sulla decisione non si torna indietro. Pertanto coinvolgo il consiglio pastorale, che decide con una rappresentanza di tre membri di chiedere un colloquio con le responsabili. Oggi ricevo la conferma che quella decisone è irrevocabile.

E’ quindi da oltre un anno che sto tessendo relazioni con la superiora provinciale, contrariamente a qualche sporadica, ingiustificata e ingiusta chiacchiera che insinua ad essere il parroco che “manda via le suore”.

Un’altra reazione che mi sovviene immediata è: quale movimento creerà in parrocchia questo avvenimento. Oltre che alla meraviglia, alla sorpresa, alla paura dei vuoti di servizi che rimarranno scoperti, si metterà in movimento una maggiore partecipazione dei parrocchiani alla vita della parrocchia, oppure passato l’evento qualcuno si farà carico o dovrà pensare di farsene carico? Questo evento ci stimolerà a ripensarci come comunità cristiana, a ripensare cosa significa far parte di una parrocchia? La partenza delle suore potrebbe diventare sia solo un bel ricordo della loro presenza, oppure un rimboccarci le maniche non per coprire, ripeto, soltanto i vuoti che loro lasceranno, ma per chiederci cosa significhi per ognuno di noi far parte della vita di questa comunità parrocchiale, sentirsi appartenere a questa specifica parrocchia.

Già negli ultimi tempi qualcuno, erroneamente, ha associato la partenza delle suore con la chiusura della scuola materna.

Desidero ribadire che la scuola continuerà, e che la vita della nostra scuola è legata ad eventuali altri fattori: al numero dei bambini iscritti, che ad ora ammontano ad 83, ai contributi provenienti dallo stato, dalla regione e dal comune ed eventualmente da altri fattori.

Spero che questo inatteso evento ci induca a metterci in movimento come fecero i pastori ed i magi che incontriamo in questi giorni di Natale.

Don Francesco