Stettacolo “profumo di pane”

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SPETTACOLO PER I BAMBINI DELLE ELEMENTARI E LORO FAMIGLIE
(NON IL 5 marzo)

Sabato 12 Marzo, alle ore 15,00,

al cinema teatro Marconi di Piove di Sacco si terrà uno spettacolo dal titolo :

PROFUMO DI PANE

Invito tutti a partecipare dando l’adesione alle catechiste.

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PROFUMO DI PANE

Tratto da IL LIBRO DI RUTH

game coach Mirco Trevisan

con Romina e Cristina Ranzato

arrangiamenti musicali Ivan Di Noia

genere Teatro d’attore e di Figura

durata 60 minuti

 

Breve Trama

“Bambine e bambini, ragazzi di tutte le età, benvenuti all’audio-racconto interattivo PROFUMO DI PANE” ed eccoci ancora in compagnia di Olga e Cecile, alle prese questa volta con un libro che non è solo un libro, parole che hanno attraversato i millenni.

Dal libro dei libri, una commovente storia dalle note profumatamente femminili. Ruth la protagonista di un racconto che inizia in lutto, rimasta vedova in giovane età decide di rimanere accanto alla suocera Naomi, vittima dello stesso doloroso destino. La fuga sarebbe la reazione che verrebbe istintiva a chiunque, il ritorno alla casa paterna, la voglia di ricominciare daccapo per un nuovo futuro, ma Ruth sorprendentemente dice NO «Non insistere con me che ti abbandoni e torni indietro senza di te, perché dove andrai tu, andrò anch’io, e dove ti fermerai, mi fermerò». Insieme, nonostante il dolore, insieme, nonostante la povertà, insieme, nonostante tutto… fino alla fine, al lieto fine La vita, torna a sorprendere, offrendo nuove possibilità per chi è pronto a coglierle e Ruth dopo aver raccolto da terra il grano avanzato dalla mietitura, dopo aver elemosinato il pane, tornerà a sorridere e diventerà madre, e nonna, e bisnonna di un uomo chiamato Davide.

 

Note di Regia

Un desiderio che prende forma: raccontare la Bibbia ai ragazzi. Quel libro che c’è quasi in ogni casa (magari in un angolo impolverato, magari in un cassetto), quel libro che è diventato sacro a molte religioni, quel libro che ha attraversato la storia dell’uomo e le storie degli uomini, ma raccontarlo come?

Un impresa! Così siamo partiti da un punto e di lì abbiamo mosso i primi passi. Ruth, ha un posto speciale, un libricino interamente dedicato a lei, e a tratti sembra un racconto addirittura romantico. Una giovane moabita, una ragazza straniera, rimasta vedova si rifiuta di abbandonare la vecchia suocera Naomi, decide di rimanerle accanto e per farlo è costretta ad abbandonare il paese natale e spigolare il grano nei campi freschi di mietitura. Olga e Cecile orchestrano il racconto alla loro maniera, tra oggetti, rumori, immagini, parole e canzoni rimanendo presto coinvolte dagli avvenimenti. Oltre alle due donne principali particolare rilievo avrà la voce del popolo, una realtà di paese nella quale ci si riconosce facilmente anche ai giorni nostri, donne e uomini che lavorano e chiacchierano, mentre le notizie di bocca in bocca volano veloci, il raccolto del grano procede lento sino alla festa della mietitura. Betlemme, la casa del pane, nel suo momento di maggior giubilo, cornice della promessa d’amore tra Ruth e Boaz; i festeggiamenti saranno talmente coinvolgenti che per certo anche il pubblico presente in sala sentirà l’emozione della festa e forse anche il profumo del pane appena sfornato!

Dicono che una storia ben raccontata è simile a un’esperienza realmente vissuta, se Olga e Cecile saranno capaci di farvi assaporare tutta l’estate di queste parole, forse abbiamo iniziato bene quest’avventura biblica.

 

Spunti didattici

In occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia ecco un esempio. Perché la misericordia è fatta di gesti, anche piccoli, ma reali. Ruth dice chiaramente NO, NON TI LASCIO SOLA.

In un momento storico in cui la religione è guardata con timore la proposta è quella di non perderne i valori universali.

Così anche per Ruth, in quel viaggio che chiamiamo vita la strada è fatta di fiumi da guadare, sentieri da non perdere, mari in tempesta, tramonti da togliere il fiato, grano da raccogliere e in tutto questo siamo al centro di un cerchio che è la nostra famiglia, ma più in grande i nostri amici, ma più in grande il nostro paese, ma più in grande…

Sociologi, antropologi e pedagogisti ci parlano di una società occidentale in rapido cambiamento, dove l’irruzione dei mezzi informatici e mediatici favorisce l’isolamento della persona, dove famiglia e comunità sono chiamate ad accogliere i valori di apertura democratica a rischio di perdere la propria identità e tradizione, un futuro al quale la crisi dei mercati economici guarda con incertezza, e in questo panorama le parole TEATRO e BIBBIA suonano quasi anacronistiche.

Il Teatro può essere un mezzo, un modo per parlare alle persone e di persona, senza schermi né barriere; la Bibbia può essere un pacco a sorpresa pieno di storie, storie ricche di valore, piene di parole balsamiche, curative; la Misericordia può essere il fine, l’altro un compagno di viaggio, di quel viaggio che chiamiamo vita.